Al rep#nche verificentro

Questa settimana dovevo portare la macchina a revisione perché il termine ultimo per farlo è la fine del mese, se non voglio avere una multa.  
Arrivo il lunedì alle sei di mattina, mi metto in fila. Ci sono già una trentina di macchine in attesa. Gli uffici apriranno alle otto. Mi aspettano due ore di attesa per “finire presto”. Alla fine della coda ci sono due ragazzetti che dirigono le operazioni di parcheggio. Posteggio. Uno dei due, El gordo, mi si avvicina e mi chiede il libretto di circolazione e…un altro documento, che neanche ricordo come si chiama. Mi metto a cercare in tutta la macchina ma non trovo nulla che somigli a quel che sta chiedendo. Allora lui prende l’iniziativa. Apre la portiera al lato passeggero, si siede e chiude la porta. Con fare complice mi dice che questo problema si può risolvere se “lo aiuto”. Gli chiedo quanto sarebbe questo aiuto e mi dice che la cifra è di 1100 pesos. 500 di non so che che, 100 di non so che e 500 di “aiuto”. Dico che ci penso e lui mi rassicura che una volta che ci ho riflettuto mi troverà alla fine della coda di macchine. Cerco per altri due minuti, poi vado verso di lui e gli dico che tornerò il giorno seguente. Durante la sera, troviamo in casa il documento magico.
Martedì, arrivo alla stessa ora ma ci sono molte più macchine. Quando parcheggio, credo di essere il 45, 50esimo. Si avvicina ancora il gordo. Mi chiede se ho trovato il documento, io confermo. Mi chiede se voglio fare la revisione normale o con “ayuda”. Confermo che voglio la normale. Allora risponde “Uuuh, allora dovrai aspettare molto, ti daranno appuntamento verso le 11 o più tardi”.
Aspetto due ore, osservando il cielo passare da nero a azzurro, poi rosa e giallo, infine celeste. Quando c’è abbastanza luce spengo la radio (sono un fan di Yaparate!) e mi metto a leggere un libro. Alle otto apre il verificentro. La colonna di macchine comincia a muoversi, lentamente. In alcuni punti, dietro di me, sento strombazzare i clacson. Vedo dallo specchietto retrovisore che una macchina non avanza, l’autista non si era ancora svegliato. Le macchine dietro, oneste, non lo sorpassano, solo cercano di strapparlo dalle braccia di Morfeo con una cacofonia veicolare. Verso le 8:50 sono finalmente di fronte a un impiegato del verificentro, che mi scrive 12 sul vetro. Ho appuntamento a mezzogiorno. Cerco di uscire da quel magma che è diventata la strada, risulta però che la via per cui sono entrato è un senso unico. Me ne rendo conto molto tardi, dopo aver risalito la corrente come un merluzzo metallico idiota e aver risposto male ad un poliziotto che mi stava dicendo che ero in contro mano. Ho avuto culo, non se l’è presa. Mi avvio verso la tangenziale ma è tutta strapiena e calcolo che non ha senso tornare a casa. Vado in centro commerciale lì vicino. Guardo l’orologio: tardi, chiamo una scuola e annullo una lezione che avrei dovuto dare. Faccio colazione cercando di calmarmi, con poco esito. Alle 11 e dieci riparto, tornando al verificentro. Mi avvicino ma l’impiegato mi dice che è ancora troppo presto, e che mi metta in coda quando manca un quarto alle dodici. Parcheggio sotto il sole e aspetto che passino altri 25 maledetti minuti, poi mi rimetto in fila. Alle 12:15 sono finalmente dentro l’edificio del verificentro. Pago, 470 e rotti. Il bastardo ciccione mi voleva fregare quasi 700 pesos di tangente. Sicuramente ha visto la mia faccia da ebete e ha pensato che sono un pesce facile. Passano altri 40 minuti, le macchine avanzano lentamente e le controllano. Scrivo un messaggio e annullo una seconda lezione. Tra quel che ho pagato e i soldi di lezione che sto perdendo, la giornata mi sta diventando molto, molto cara. Finalmente arriva il mio turno. Tolgo lo zaino dal bagagliaio e lascio la macchina in balia degli impiegati. Mi siedo nelle panchine della sala d’attesa, scatto la foto d’inizio articolo, sono quasi contento di aver finalmente concluso questa agonia. Sono sudato, scazzato, nervoso e puzzolente, ma finalmente è finita. Sento che chiamano: “El de la Fiat!” Mi avvicino. Mi dicono che non possono fare la revisione perché secondo il bollino si doveva fare entro il 30 ottobre 2015. Sono 1500 pesos di multa. Poi posso tornare per fare la revisione. 
Dopo 7 ore di tempo perse al verificentro e altre 6 ore di lezione, nessuno mi ha potuto togliere il mezcal a fine giornata. 

Informazioni su merkaura

Sono un ragazzo dell’85 della campagna vicentina che la vita ha catapultato in una metropoli antropofaga. Ho una laurea in Storia e una laurea Magistrale in Scienze delle Religioni. Mi guadagno da vivere a Città del Messico dando lezioni di italiano, francese e spagnolo a messicani e stranieri che abitano in Messico, per scuole, imprese o privati. Vivo in una casa in collina, tranquilla e circondata da un bosco miracolosamente salvatosi dall’espansione cittadina. Sono sposato con una messicana e abbiamo due cani a cui parlo in dialetto. Amo mangiare, bere, viaggiare, leggere, scrivere, infatti da quasi 3 anni amministro un blog in cui scrivo ogni settimana descrivendo questo paese, https://messicando.wordpress.com/. Odio le attività adrenaliniche, guidare e non mi interessa lo sport in generale. Unica eccezione delle lunghissime camminate, di 5 o 6 ore in ambiente urbano o in campagna. Sono una persona timida ma quando do lezioni indosso una maschera spigliata e molto più divertente. Se avete bisogno di informazioni su questo paese o volete spettegolare un po’, scrivetemi pure!
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7 risposte a Al rep#nche verificentro

  1. rita ha detto:

    no scusa, ma dopo tutto questo tempo perso devi anche rifare tutto di nuovo?

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    • jacopo ha detto:

      Non si può fare la verifica senza aver prima pagato le multe pendenti, e visto che la multa non la si può pagare al verificentro (e comunque tarda tot giorni per esser registrata nel sistema..)… Lo so perchè pure io ci sono passato, ma in genere me ne accorgo tot giorni/settimane dopo il limite ultimo, non dopo 6 mesi 😛
      La cosa buona è che in quei 6 mesi non lo hanno mai beccato in giro durante la sua giornata “no”, altrimenti sai che dolori! è quasi un mese di salario minimo più una visita al corralón..

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  2. Michele ha detto:

    Io senza vergogna ti dico che sono diventato dipendente dal tuo blog, aspetto i posts con trepidazione 🙂 Amyway..dicimao che hai avuto una bella giornata di merda.
    Riguardo alle “tangenti”, la prima volta che sono arrivato in Messico, sono rimasto sbalordito dalla facilita’ con cui avviene, in un altro blog leggevo che la corruzione e’ democratica li’, ovvero “tutti corrompo tutti”. A gennaio, in 10 giorni che sono stato li’ sono riuscito a prendere una multa assurda. Comunque il punto e’ che ho cercato di pagare dando i soldi al vigile, perche non sapevo come pagare la multa. Ovviamente ero piu’ che scusato dato che non vivo li e davvero non so come si pagano le multe li. Ma comunque cio’, che mi ha stupito e’ stata la mia reazione, ho cercato di corromperlo in un certo senso, ho pensato “lo fanno tutti qua, lo faccio anch’io”.

    Comuque, l’acool aiuta 🙂

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    • jacopo ha detto:

      Le multe comunque si pagano all’ufficio corrispondente, e/o in buona parte degli stati basta compilare un modulo in internet e andare in banca o pagarlo direttamente con carta di credito/debito
      Praticamente come in Italia 😉

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    • merkaura ha detto:

      Ciao! Eh, l’idea è quella, è sempre molto facile cadere in tentazione e pensare che se lo fanno tutti, chi sono io? Posso velocizzare la procedura con qualche soldo. Però volevo evitarlo, anche perché quando si rendono conto che sono straniero e ingenuo se ne approfittano, chiedendomi cifre assurde! In ogni caso, grazie mille per la tua fedeltà di lettore 😀 se hai qualche tema o qualche domanda precisa su cui vuoi avere più notizie o la mia opinione, avvisami!

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      • Michele ha detto:

        La mia ragazza un giorno mi disse “tu adesso sta fuori, vado solo io”, si era resa conto che anche se non parlavo, solo con la mia presenza, gli chiedavano di piu’.

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